Barbacane Libri di Anna Marsilio
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Autore | Botturi Francesco |
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Titolo | Struttura e soggettività. Saggio su Bachelard e Althusser |
Editore | |
Luogo di edizione | Milano |
Anno di pubblicazione | 1976 |
Collana | |
Numero | 15 |
Edizione | |
ISBN / # catalogo | 527 |
Lingua | |
Pagine / contenuti | pp. 423 |
Formato | cm 22 x 15,5 |
Legatura | brossura |
Stato di conservazione | MOLTO BUONO, dorso brunito, pagine leggermente ingiallite, per il resto perfetto |
Qualità | |
Prezzo | € 18,00 |
Lo strutturalismo è giunto in Italia come un prodotto di importazione e come tale ha fatto ‘moda’ oppure ha subito troppi facili rifiuti. Certo non mancano studi seri, ma ancora molto resta da fare per estendere orizzontalmente e per approfondire verticalmente la comprensione di questa corrente della cultura e della filosofia contemporanee. È proprio su questo versante che si impegna l’opera di Botturi.
L’esposizione sistematica dell’epistemologia bachelardiana è sembrata all’Autore il primo indispensabile passo. lnsieme alla linguistica saussuriana, infatti, l'epistemologia di G. Bachelard non solo costituisce il cespite principale dello strutturalismo contemporaneo, ma anche ne imposta la problematica fondamentale: quella del rapporto (o del non-rapporto) tra struttura - del linguaggio, della scienza, della storia - e soggettività umana. La riduzione della soggettività infatti è il cardine ed il problema della scienza della struttura: la struttura non ha soggetto, ma chi è il soggetto che la conosce?
Il problema della soggettività domina - anche se in negativo - la filosofia marxista di Althusser. Questa da una parte trascrive l'epistemologia di Bachelard in chiave di scienza della storia, dall’altra ha difficoltà a render conto in coerenza (teorica e maixista) delle sovrastrutture politica e ideologica.
Ma contro i riduzionismi della epistemologia strutturale elevata a filosofia la poetica bachelardiana - gia dagli anni ’40 - riapriva il discorso sulla soggettività in termini che riabilitano la razionalità pre-concettuale dell'immaginario; fino a giungere al tema dell'immaginazione simbolica in cui un'antropologia del 'desiderio’ (il soggetto è soggetto del desiderio, prima che del sapere) si incontra con una della ‘memoria metafisica’ (il soggetto si costituisce per il suo rapporto all’infinito).
Tre linee di discorso dunque (l'epistemologia di Bachelard, il marxismo di Althusser, la poetica bachelardiana) che intervengono a definire una corrente dello strutturalismo francese e che si unificano nella ripresa di tematiche e problemi propri della filosofia contemporanea: il rapporto tra soggettività empirica e conoscenza scientifica, tra epistemologia e filosofia, tra scienza e ideologia, tra logica poetica e teoresi.
Alla fine lo stesso spazio del linguaggio poetico e quello dell’esperienza religiosa si ripropongono non più come risolvibili, conoscitivamente, nell’itinerario scientifico, ma come un orizzonte originario e più comprensivo: la legittimità dei diversi campi semantici viene così riguadagnata con una proposta che fa pensare al Cassirer, ma che si colloca ancora oltre, appunto sulla scia di Bachelard.
(quarta di copertina)
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