Barbacane Libri di Anna Marsilio
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Autore | Gambellini Loreta |
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Titolo | La vuere di Toio / La guerra di Toio |
Sottotitolo | Une storie vere / Una storia vera |
Editore | |
Anno di pubblicazione | 2018 |
ISBN / # catalogo | 3804 |
Lingua | |
Pagine / contenuti | pp. 71 |
Formato | cm 19,4 x 12 |
Legatura | brossura con alette |
Note | Testo in friulano con traduzione italiana. Introduzione di Raffaella Picco. Premessa dell'autrice |
Stato di conservazione | NUOVO |
Qualità | |
Prezzo | € 10,00 |
Gli eventi grandiosi occorsi durante la Prima Guerra Mondiale sono ancora, a distanza di un secolo, molto presenti nella memoria collettiva: la sconfitta di Caporetto, la lunga e sanguinosa guerra di trincea, la resistenza eroica lungo la linea del Piave, le divergenze tra i Generali in capo all'Esercito...
In un secondo tempo emerge il ricordo del dramma della popolazione civile causato dalla fuga precipitosa dalla zona invasa dalle truppe austroungariche e della profuganza dei Friulani e dei Veneti in ogni regione d'Italia.
Una fuga che ha interessato prevalentemente le donne, gli anziani e che ha colpito duramente i bambini, vittime innocenti del conflitto mondiale: fanciulli smarriti dalle madri durante la fuga disordinata; piccoli nati prematuramente a causa della sofferenza delle gestanti e troppo deboli per sopravvivere; infanti travolti e calpestati lungo le strade dalla massa della gente e dei mezzi in fuga; bambini sconfitti dalla fame e dal freddo nelle tradotte, in attesa di giungere ai luoghi di destinazione; ragazzini sfiniti dalla malnutrizione, colpiti dalle malattie da raffreddamento e infettive. Una pandemia influenzale, chiamata "spagnola", completerà l'opera distruttiva della guerra e tra il 1918 ed il 1919 mieterà milioni di vittime.
Un piccolo esercito di bambini scomparso nella guerra.
(dalla Premessa dell'autrice)
Il racconto è nato prima nel cuore che nella mente, in friulano, lingua che trasmette i sentimenti con un calore speciale; è accompagnato dall'autotraduzione in italiano per maggiore comodità dei lettori non friulanofoni. L'autrice con semplicità e umiltà trascrive quella che fino a oggi è stata la tradizione orale di un grande, intimo, antico dramma di famiglia e umanitario. Narra la vicenda di questo bimbo, già superstite della perdita paterna, che il destino separa dagli affetti materni in modo improvviso e crudele, omaggiando in Toio tutti i bambini che hanno dovuto subire la follia di una violenza inaudita nel mutismo della propria fragilità.
(dall'Introduzione di Raffaella Picco)
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