Altre informazioni
I diritti del migrante possono comprendersi se posti all'interno dei diritti dell'uomo. Diritti del migrante e diritti della persona trovano infatti la loro coerenza e continuità nel concetto stesso di uomo in quanto Idea universale appartenente a tutta l'umanità, e senza distinzione alcuna.
Una simile visione dell'uomo migrante appare oggi tanto più valida se si considerano i sempre più importanti e inarrestabili processi di globalizzazione che investono ogni realtà sociale a partire dalle dimensioni economiche e commerciali. Si è appunto in presenza di una mondializzazione dei mercati a cui non sembra però far riscontro una corrispondente internazionalizzazione dei diritti umani. Questi ultimi anni, anzi, appaiono ostacolati da interminabili, e oggi sempre più marcati, conflitti etnico-nazionalistici, da difficili rapporti tra identità nazionali e appartenenze socio-territoriali, da crescenti incoerenze tra mobilità e solidarietà, marginalità e tolleranza, produzione e sviluppo. Partendo dall'analisi dei problemi posti dall'internazionalizzazione dei mercati e delle società, questo volume tenta di avviare una riflessione sociologica sui principali aspetti strategici posti dall'attuale rivoluzione mobiletica complicata anche dagli squilibri crescenti esistenti tra i diversi Sud e i pochi Nord del pianeta, non senza però trascurare le nuove soggettività politico-territoriali emergenti sia tra i paesi ex comunisti e islamici che tra i paesi industrializzati o in via di sviluppo.
Ne scaturisce la convinzione, supportata dalla giurisprudenza internazionale e dall'esperienza normativa italiana unica nel suo genere, che l'emigrazione, se adeguatamente gestita nei diritti civili e politici fondamentali, può rappresentare un'ideale opportunità di promozione integrale della persona nell'incontro-scontro tra identità, culture e differenze.
Dall'esame delle politiche e delle esperienze internazionali e italiane, l'autore ricava infine un progetto educativo per una società partecipata, impegnata a offrire una formazione globale ai suoi membri, siano essi autoctoni o immigrati, ma sempre orientati sulla «traccia dell'altro».
(quarta di copertina)