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Severino Gerardo, Dalla vetta d'Italia all'abisso di Auschwitz. Storia di Elia Levi. Un finanziere vittima della Shoah 1912-1944, Giuntina, 2011

Severino Gerardo


Dalla vetta d'Italia all'abisso di Auschwitz. Storia di Elia Levi

Giuntina


Stato di conservazione:

OTTIMO, al pari di nuovo

Disponibilità: SI 

- solo 1 copia!

€ 5,00
O

Scheda del libro

Autore Severino Gerardo
Titolo Dalla vetta d'Italia all'abisso di Auschwitz. Storia di Elia Levi
Sottotitolo Un finanziere vittima della Shoah 1912-1944
Editore
Giuntina
Luogo di edizione Firenze
Anno di pubblicazione 2011
Edizione
I edizione
ISBN / # catalogo 9788880573814
Lingua
Italiano
Pagine / contenuti pp. 97, con alcune ill. b.n. f.t.
Formato cm 21 x 14
Legatura brossura
Note Presentazione di Tullio Levi
Stato di conservazione OTTIMO, al pari di nuovo
Qualità
Prezzo € 5,00

Altre informazioni

Il libro è la biografìa di Elia Levi, un giovane ebreo piemontese che aveva posto nella Guardia di Finanza le sue aspettative di uomo libero e di soldato.
Elia, nato a Saluzzo (Cuneo) nel 1912, era figlio primogenito di Marco, un infaticabile tranviere di idee socialiste, e di Gemma Colombo. Abile incisore e tipografo, aveva appena terminato la 4a classe ginnasiale quando decise di cambiar vita per intraprendere la carriera militare nella Guardia di Finanza. Fu così che nel 1931, dopo aver superato le prove d'arruolamento, fu ammesso a frequentare il corso d'istruzione a Roma. In Finanza, Elia prestò servizio per circa otto anni, spesso anche in luoghi impervi, come la bellissima Vetta d'Italia.
Il 15 febbraio 1939, posto in congedo assoluto a causa delle leggi razziali fasciste, il giovane fece ritorno a Saluzzo, dove riprese il suo precedente lavoro di tipografo. Condivise così, unitamente alla sua famiglia, il tragico destino ai quali furono condannati tanti altri ebrei italiani. Catturati a Saluzzo nel gennaio del 1944, Elia, sua madre Gemma e le sorelle Eleonora e Regina furono dapprima internati a Borgo San Dalmazzo e in seguito deportati ad Auschwitz, dove giunse qualche mese dopo anche il padre Marco. Passeranno tutti per il camino, lasciando a noi solo il ricordo della loro vita e l'anelito per la libertà e la giustizia.

(dalla quarta di copertina)





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