Barbacane Libri di Anna Marsilio
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Autore | Sgorlon Carlo |
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Titolo | Il trono di legno |
Editore | |
Luogo di edizione | Milano |
Anno di pubblicazione | 1973 |
Collana | |
Edizione | |
ISBN / # catalogo | 286 |
Lingua | |
Pagine / contenuti | pp. 259 |
Formato | cm 20,5 x 13,5 |
Legatura | cart. edit. con sovraccoperta |
Stato di conservazione | OTTIMO, minimi segni d'uso alla sovraccoperta |
Qualità | |
Prezzo | € 12,00 |
Un ragazzo scopre che la donna che lo alleva non è sua madre. Dalla gente del paese viene a sapere che suo nonno era un misterioso "Danese" e suo padre un vagabondo sceso anche lui dal Nord, venticinque anni dopo, e presto ripartito con sua madre.
La sua vita diventa così una ricerca delle origini e i suoi sogni di ragazzo cresciuto in solitudine, fatti di viaggi per mare su baleniere, alimentano la sua ansia di evasione: dopo la scomparsa di Flora, che gli ha dato un amore breve e intenso, decide di lasciare il paese per avventurarsi al Nord; ma una serie enigmatica di eventi lo trattiene primadel confine, in un paese di montagna, accolto dalla silenziosa sorella di Flora, che diviene la sua amante, e dalla sua famiglia, in cui, sul trono di legno, Pietro, il patriarca, rievoca affascinanti avventure di mari e continenti. Il ritmo di quella esistenza fuori del tempo è però turbato dal ritorno improvviso di Flora, la ragazza irrequieta e vagabonda cui il giovane non sa resistere.
Fuggiti insieme, passano anni dissipati e assurdi, finchè il giovane capisce che staccarsi da lei e tornare al paese significa ritrovare la propria dimensione, che è quella del passato, di un esistenza arcaica e contadina: e solo allora scopre la vocazione del narrare, che è un viaggio a ritroso nel tempo per cogliere non quello che passa, ma quello che ritorna sempre identico sotto diversi cieli e in altre epoche.
Ambientata in un Friuli dei primi del secolo, la vicenda sembra svolgesri su due piani: quello realistico, avvincente come in un racconto picaresco, e quello mitico, in cui le coincidenze appaiono magiche e la storia, dapprima misteriosa e poi indecifrabile, svela a poco a poco tutti i suoi significati.
Questi due piani tuttavia si fondono in una narrazione singolarissima, che recupera il senso fantastico del romanzo entro una cornice familiare e quotidiana: ne risulta una sorta di parabola, di fiaba moderna, che illustra le contraddizioni del presente con immagini da libro di viaggio ottocentesco e le commenta con candore di fantasia e con un linguaggio commosso e suggestivo.
(risvolto di copertina)
Con questo romanzo Carlo Sgorlon ha vinto il Premio Campiello del 1973.
Volume fuori catalogo, raro!
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