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D'Amico Silvio, Le finestre di Piazza Navona, Mondadori, 1961

D'Amico Silvio


Le finestre di Piazza Navona

Mondadori


Stato di conservazione:

MOLTO BUONO, ma privo di sovraccoperta

Disponibilità: SI 

- solo 1 copia!

€ 3,00
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Scheda del libro

Autore D'Amico Silvio
Titolo Le finestre di Piazza Navona
Editore
Mondadori
Luogo di edizione Milano
Anno di pubblicazione 1961
Collana
Narratori Italiani
Numero 92
Edizione
I edizione
ISBN / # catalogo 747
Lingua
Italiano
Pagine / contenuti pp. 280
Formato cm 19,5 x 12
Legatura cart. edit.
Stato di conservazione MOLTO BUONO, ma privo di sovraccoperta
Qualità
Prezzo € 3,00

Altre informazioni

Silvio d’Amico scrisse queste pagine, le uniche di carattere narrativo della sua lunga attività di critico e storico del teatro e di scrittore, circa un decennio prima della morte. Il manoscritto reca la data d’inizio: “12 aprile 1944", e fu portato a termine in breve tempo.
Nei giorni dell’occupazione tedesca di Roma, d’Amico era stato costretto a lasciare la propria casa e a nascondersi presso una famiglia di amici in un appartamento sito all’ultimo piano del palazzo Lancellotti in piazza Navona, lo stesso in cui é ambientata la vicenda del romanzo, che per altro risale a mezzo secolo avanti.
Era nelle sue intenzioni, consegnate in numerosissimi appunti e note superstiti, comporre una narrazione in forma ciclica, che, dopo questo dedicato all'infanzia e adolescenza di Attilia e dei suoi fratelli, seguisse in altri tre volumi gli stessi personaggi negli anni 1914-16, 1936-37 e 1938-39: una storia, in breve, della propria generazione, sullo sfondo di quella borghesia romana nel cui seno d'Amico era nato.
È indubbio che questa prima parte dell’opera progettata, che pure è un libro a sé stante, perfettamente unitario e compiuto, apparisse ai suoi occhi un antefatto, un prologo: il manoscritto ha, infatti, come titolo "Prologo, 1898". Nel pubblicarla, tuttavia, si è creduto di interpretare il pensiero dell’autore, dandogli un titolo vero e proprio, il più vicino, congetturalmente a quello che egli stesso avrebbe potuto dargli.

(dall'introduzione)

 

 

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