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Luttwak Edward N., La grande strategia dell'impero bizantino, Rizzoli, 2009

Luttwak Edward N.


La grande strategia dell'impero bizantino

Rizzoli


Stato di conservazione:

BUONO, due strappetti alla sovraccoperta (uno in corrispondenza del piatto ant. della copertina, uno in corrispondenza del dorso), ingiallimento ai tagli, per il resto il volume è in ottime condizioni

Disponibilità: SI 

- solo 1 copia!

€ 15,00
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Scheda del libro

Autore Luttwak Edward N.
Titolo La grande strategia dell'impero bizantino
Editore
Rizzoli
Luogo di edizione Milano
Anno di pubblicazione 2009
Edizione
II edizione
ISBN / # catalogo 9788817037419
Lingua
Italiano
Pagine / contenuti pp. 540, con alcune cartine geogr. b.n. f.t.
Formato cm 22,6 x 16
Legatura cart. edit. con sovraccoperta
Note Traduzione di Domenico Giusti e Enzo Peru
Stato di conservazione BUONO, due strappetti alla sovraccoperta (uno in corrispondenza del piatto ant. della copertina, uno in corrispondenza del dorso), ingiallimento ai tagli, per il resto il volume è in ottime condizioni
Qualità
Prezzo € 15,00

Altre informazioni

Quello di Costantinopoli è stato un caso unico nella storia: mille anni di dominio incontrastato su un impero vastissimo e multietnico. Dal IV secolo fino alla caduta, avvenuta nel 1453 per mano di Maometto II, l'Impero romano d'Oriente è sopravvissuto al gemello d'Occidente, ha retto l'onda d'urto degli Unni, degli Slavi, degli Arabi e degli altri che nei secoli hanno cercato di sfondare il limes. Eppure la forza militare, la posizione e le risorse non erano neppure lontanamente paragonabili a quelle di Roma. Come è stato possibile? Bisanzio elaborò una strategia politica e militare efficacissima, basata su un uso estremamente moderno di quella che oggi chiameremmo "intelligence". La diplomazia dell'Impero romano d'Oriente seppe imbrigliare le forze nemiche raccogliendo dettagliati dossier e riuscendo a ottenere vantaggiose concessioni a tutti i tavoli di trattativa. Sul fronte militare, cercò di conservare la pace il più a lungo possibile: mantenne alta la tensione agendo come se la guerra fosse sempre imminente, ma scese in battaglia solo quando aveva buone possibilità di vittoria. Nella politica interna, privilegiò l'integrazione e l'assorbimento per sfruttare il patrimonio di culture, tecnologie e conoscenze che ogni popolo assoggettato portava in dote.

(dal risvolto di copertina)

 

 

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