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Singer Isaac Bashevis, Il mago di Lublino, Longanesi, 1979

Singer Isaac Bashevis


Il mago di Lublino

Longanesi


Stato di conservazione:

DISCRETO, piccole tracce d'uso e del tempo alla copertina, lieve segno di piegatura e alcune fioriture al dorso (legatura comunque solida e compatta), fioriture e ingiallimento ai tagli e alle sguardie, internamente il volume non presenta difetti

Disponibilità: SI 

- solo 1 copia!

€ 5,00
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Scheda del libro

Autore Singer Isaac Bashevis
Titolo Il mago di Lublino
Editore
Longanesi
Luogo di edizione Milano
Anno di pubblicazione 1979
Collana
La Gaja scienza
Numero 142
ISBN / # catalogo 9788830405844
Lingua
Italiano
Pagine / contenuti pp. 207
Formato cm 21 x 13,2
Legatura brossura
Note Traduzione di Bruno Oddera
Stato di conservazione DISCRETO, piccole tracce d'uso e del tempo alla copertina, lieve segno di piegatura e alcune fioriture al dorso (legatura comunque solida e compatta), fioriture e ingiallimento ai tagli e alle sguardie, internamente il volume non presenta difetti
Qualità
Prezzo € 5,00

Altre informazioni

In questo romanzo si narra la storia di Yasha, di Lublino, funambolo, prestigiatore, illusionista, ipnotizzatore, maestro, come Houdini, nell'aprire serrature e lucchetti anche bendato o ammanettato. Sul punto di abbandonare la fedele moglie Esther per fuggire in Italia con la bella Emilia, cattolica e vedova piccolo-borghese di Varsavia, sul punto di usare le sue abilità per scopi criminali, come gli consigliano da tempo amici ruffiani e ladri, questo zingaro della lussuria torna nel villaggio natio e si fa murare in una stanza della sua vecchia casa per scontare i suoi peccati e diventare, suo malgrado, un saggio venerato da ebrei vicini e lontani.
Anche se Singer scrive con preciso realismo e con una semplicità che richiama quella biblica, egli è un visionario per cui il sovrannaturale fa sempre parte del naturale. E infatti questo romanzo ha il senso e la struttura di una parabola. L'uomo viene condotto dal suo egoistico e onnivoro desiderio a ogni sorta di eccessi, ma ne rimarrà insoddisfatto finché non giungerà alla consumazione dell'eccesso supremo: la rinuncia al desiderio, la perdita di sé in Dio.

(dalla quarta di copertina)





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